A volte capita che la professione di un viaggiatore influisca sul tipo di visto da richiedere, a prescindere dalla finalità del viaggio. È il caso per esempio dei giornalisti diretti in India, che sono sempre obbligati a richiedere un Journalist Visa (visto J). Che cosʼè il visto J e perché i giornalisti lo devono richiedere anche se vanno solo in vacanza?
Il visto per giornalisti
Il cosiddetto visto per giornalisti non è inteso solamente per giornalisti, ma anche per redattori e autori di programmi televisivi e radiofonici che viaggiano in India, ad esempio per realizzare un documentario. Per girare una serie televisiva, un reality show o un altro tipo di intrattenimento, è necessario un altro tipo di visto.
Finalità di viaggio e visto
In generale, è necessario richiedere un visto specifico in base alla finalità di viaggio. Un visto per studenti va utilizzato per studiare, un visto dʼaffari per lavorare e un visto turistico per una vacanza, per esempio. Questo non è però il caso di chi lavora nel giornalismo e si reca in India per una vacanza.
Chiunque lavori nel settore giornalistico è obbligato a richiedere un visto J per visitare lʼIndia, anche se non intende praticare la propria professione in loco. È il caso anche di chi soddisfa tutti i requisiti del visto elettronico per fini turistici. Sul sito dellʼambasciata indiana a Roma non viene spiegato il motivo.
Requisiti per viaggiare con un visto
In molti Paesi sono in vigore alcuni requisiti da soddisfare per poter usufruire di un visto svolgendo determinate professioni. Questi requisiti riguardano soprattutto le professioni o attività consentite con determinate autorizzazioni di viaggio elettroniche o visti. Ne è un esempio il Canada. Con lʼeTA Canada, lʼautorizzazione elettronica di viaggio del Canada, i giornalisti o membri di una troupe cinematografica possono recarsi temporaneamente in Canada. UnʼeTA non si può tuttavia utilizzare per svolgere determinati lavori fisici o venire assunti da un datore di lavoro canadese.
Anche lʼIndia detta questo tipo di requisiti per impedire ai titolari di un visto sbagliato di far parte di unʼazienda indiana. Il visto India elettronico che puoi richiedere tramite Visti.it è destinato a scopi turistici e non può essere utilizzato per altre finalità di viaggio.
Allʼinterno del modulo di richiesta su questo sito ti viene richiesta la professione. Selezionando giornalista o unʼaltra professione per cui è previsto un visto India specifico, appare un avviso che ti invita a richiedere un altro visto. Nel caso del giornalismo, si tratta del visto J. Questo visto è molto più costoso del visto elettronico turistico. Il prezzo del visto J ammonta a 99 € per un soggiorno di tre mesi o 14 € per soggiorni più lunghi di tre mesi. La durata massima del soggiorno con questo visto è dunque ben più lunga rispetto al visto elettronico.
Richiedere il visto India elettronico
Se non lavori come giornalista e per la tua professione non è previsto alcun visto specifico, puoi richiedere un visto elettronico per la tua vacanza in India. Su questo sito ti costerà 49,95 €, molto meno rispetto a un visto fisico. La durata massima di un soggiorno con il visto elettronico è di 30 giorni. Un periodo di tempo più che sufficiente per la maggior parte dei viaggiatori diretti in India per una vacanza.
Se lasci lʼIndia per una volta durante i 30 giorni di validità del visto, ad esempio per visitare un Paese limitrofo, puoi rientrare in India una seconda volta con lo stesso visto elettronico. La seconda data di arrivo deve tuttavia rientrare nei 30 giorni di durata massima del soggiorno, che vengono calcolati a partire dalla prima data di arrivo. La durata massima del soggiorno non ricomincia quindi da capo dal secondo arrivo, ma continua a partire dalla data del primo arrivo.