Notizia | | 23/03/2018 | Tempo di lettura: ±3 minuti

Sembra che il "travel ban" imposto dal presidente americano Donald Trump stia riuscendo nel suo intento. Nelle prime settimane successive all’ultimo divieto di Trump sono state concesse solo 100 esenzioni. Secondo quanto riporta la Reuters, sono migliaia le domande di visto USA dagli otto Paesi della "lista nera" di Trump.

La Casa Bianca (Washington D.C.)La Casa Bianca (Washington D.C.)

Paesi sulla lista nera

L’8 dicembre Trump ha presentato una "lista nera". Oggetto della lista sono i Paesi per cui vale un divieto d’ingresso negli USA. Sono inclusi il Ciad, l’Iran, la Libia, la Corea del Nord, la Siria, la Somalia, lo Yemen e il Venezuela. Più di 8.400 persone provenienti da questi Paesi hanno presentato una richiesta di visto per gli Stati Uniti.

Di questi 8.400, 128 richiedenti hanno ottenuto il visto. Sono entrati nel Paese grazie a particolari deroghe, ad esempio perché vivevano già negli USA prima che la legge entrasse in vigore, o perché appartenenti a gruppi specifici.

Esenzione dal visto come parte del divieto d’ingresso

Il divieto di viaggio di Trump ha una caratteristica particolare: in alcuni casi può essere concessa l’esenzione dal visto, se gli stessi casi non soddisfano i requisiti per le esenzioni regolari. Si può trattare, ad esempio, di casi medici urgenti o di adozioni. L’esenzione dal visto può essere concessa anche a persone che avevano un visto precedente e che ora stanno tornando negli Stati Uniti per lavoro o per studio.

Una missiva sui dinieghi

I senatori Chris van Hollen e Jeff Flake avrebbero inviato una missiva alla Homeland Security per chiedere come funzionino i dinieghi. Nella missiva avrebbero scritto di aver ricevuto "diversi avvisi di negazione quasi uniforme delle esenzioni relative ai visti."

Secondo Van Hollen, il governo Trump sostiene che il sistema di esenzione dal visto negli USA può essere utilizzato da chiunque non rappresenti una minaccia per il Paese. Il senatore la definisce una "farsa", che vuole offuscare le vere intenzioni di Trump.

Van Hollen dice che vari tribunali che hanno esaminato il divieto di viaggio lo ritengono un "divieto musulmano", che va contro la costituzione e le leggi sull’immigrazione dell’America. Sei degli otto Paesi della lista nera sono musulmani. Secondo il governo Trump, questi Paesi hanno un alto rischio di terrorismo. Il divieto di viaggio ha lo scopo di proteggere il popolo degli Stati Uniti da questa minaccia.

La richiesta di un visto è complicata per la maggior parte delle persone provenienti dai Paesi della lista nera. Spesso questi Paesi sono sulla lista perché non hanno aderito agli standard degli Stati Uniti per quanto riguarda la condivisione delle informazioni e la gestione delle identità.

Richiesta di un visto regolare

L’Italia non è presente nella "lista nera" di Trump, il che significa che per i cittadini italiani è regolarmente possibile richiedere l’ESTA. I viaggiatori necessitano di un ESTA USA, un’autorizzazione di viaggio obbligatoria per volare in America (attenzione per quanto riguarda i computer in aereo). La richiesta di ESTA dura circa 5 minuti e costa 49,95 € a persona. Naturalmente è possibile presentare più richieste.

Ai viaggiatori sprovvisti di ESTA sarà negato l’ingresso negli USA. Si tratta infatti di un’autorizzazione di viaggio obbligatoria. L’ESTA è comunque richiesto anche in caso di transito o scalo negli USA. Informazione utile: questa autorizzazione non è un documento, ma un’autorizzazione digitale. È valida per un massimo di 2 anni.

Attenzione: questo articolo concernente l’ESTA per gli USA è stato scritto più di un anno fa. Potrebbe contenere informazioni e consigli datati che non possono conferire alcun diritto. Se stai per partire per un viaggio e desideri sapere quali siano le norme attualmente in vigore, ti invitiamo a leggere tutte le informazioni attuali riguardanti l’ESTA per gli USA.

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