Notizia | | 17/12/2021 | Tempo di lettura: ±3 minuti

Richiedere un visto USA diventa temporaneamente più semplice. Il governo ha modificato in via temporanea le norme per richiedere un visto per non immigranti per recuperare i ritardi dovuti al coronavirus.

Lunghi ritardi a causa del coronavirus

A causa dello scoppio dell’epidemia mondiale di coronavirus il governo statunitenste ha deciso, il 20 marzo 2020, di sospendere temporaneamente tutti i servizi per l’erogazione di visti presso ambasciate e consolati, che hanno potuto ricominciare a rilasciare visti dal 15 luglio 2020. A causa del virus, però, si sono accumulati forti ritardi. A causa dei lockdown regionali, per esempio, era in alcuni casi impossibile raggiungere l’ambasciata o il consolato. A causa delle restrizioni contro il Covid il numero di persone ammesse in un edifico era ridotto, il che ha costretto ha rimandare gli appuntamenti.

Tali circostanze hanno generato un forte ritardo nelle richieste dei visti, con utenti in attesa da mesi che arrivi il loro turno.

Rimozione temporanea dell’obbligo di colloquio

Per risolvere il problema il governo statunitense ha deciso di rimuovere l’obbligo di recarsi presso l’ambasciata o il consolato per un colloquio. Di norma, per ogni richiesta di visto occorre presentarsi per un colloquio, durante il quale un funzionario dell’ambasciata decide se la richiesta di visto è veritiera. Diversamente, la richiesta viene respinta. Il richiedente ha la possibilità, durante il colloquio, di correggere eventuali errori o di fornire ulteriori spiegazioni per specifici campi da compilare nel modulo di richiesta.

I colloqui sono per buona parte all’origine dei lunghi tempi di attesa, motivo per cui il governo statunitense sta cercando di recuperare i ritardi accumulati. A partire da oggi, saranno i funzionari dell’ambasciata a stabilire se un colloquio è necessario o meno. L’emendamento è in vigore dal 13 dicembre 2021 per 24 mesi.

La nuova normativa non si applica in tutti i casi

La decisione del governo di revocare l’obbligo di colloquio si applica a uno specifico gruppo di richiedenti, ovvero coloro che avevano già ottenuto un visto per non immigranti per gli Stati Uniti in passato. Per appartenere a tale gruppo occorre che si verifichino le seguenti condizioni:

  • il richiedente deve aver ottenuto un visto per non immigranti per gli USA dal 4 agosto 2019 in poi;
  • il richiedente si candida per lo stesso tipo di visto;
  • la situazione personale del richiedente non è variata tanto da impedire la richiesta del visto.

Il nuovo regolamento presenta diversi vantaggi stando a quanto affermato dal governo degli USA, come la minore possibilità di diffusione del coronavirus grazie alla riduzione dei contatti. Chi richiede un visto per non immigranti, inoltre, deve far fronte a costi minori, perché non deve più recarsi all’ambasciata o al consolato, e anche la pressione lavorativa sui funzionari delle ambasciate è calata.

Visto spesso non necessario per i viaggiatori europei

I viaggiatori italiani non devono preoccuparsi del visto se intendono recarsi negli Stati Uniti, perché al suo posto possono richiedere un ESTA. L’ESTA è un’alternativa al visto ed è molto più semplice da richiedere, anche perché non è necessario un colloquio. L’intera procedura si svolge online e la richiesta viene approvata molto più velocemente, generalmente entro un giorno. Dopo l’approvazione, l’ESTA viene associato al passaporto in maniera elettronica, pertanto non serve recarsi all’ambasciata o al consolato. L’ESTA è valido per due anni e può essere utilizzato per soggiornare negli Stati Uniti fino a un massimo di 90 giorni.

Attenzione: questo articolo concernente l’ESTA per gli USA è stato scritto più di un anno fa. Potrebbe contenere informazioni e consigli datati che non possono conferire alcun diritto. Se stai per partire per un viaggio e desideri sapere quali siano le norme attualmente in vigore, ti invitiamo a leggere tutte le informazioni attuali riguardanti l’ESTA per gli USA.

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