Notizia | | 01/11/2022 | Tempo di lettura: ±4 minuti

Ora che molti Paesi hanno abolito le restrizioni all’ingresso, il numero di viaggiatori è in aumento. Le organizzazioni di viaggio, le compagnie aeree e gli enti governativi faticano a rispondere all’elevata domanda di viaggi all’estero a causa del personale limitato dalla crisi relativa al coronavirus. Gli Stati Uniti riscontrano particolari difficoltà nell’elaborare determinate richieste di visto. Questo non riguarda le richieste di ESTA.

Conseguenze economiche

Il tempo medio di attesa per il colloquio necessario per ottenere un visto B-1 per affari e un visto B-2 per turismo è più di un anno per chi richiede questi visti per gli USA per la prima volta. Prima della pandemia, il tempo medio di attesa era di 17 giorni. All’inizio di agosto 2022, all’ambasciata americana di Bogotà il tempo di attesa era addirittura di più di due anni. Anche per la richiesta di visti per studenti c’era un tempo di attesa più lungo del solito, ma nel frattempo è di nuovo diminuito. Solo la Spagna deve ancora affrontare lunghi tempi di attesa per la richiesta di visti per studenti. A Madrid, gli studenti devono ancora aspettare 121 giorni in media.

Geoff Freeman, l’amministratore delegato dell’U.S. Travel Association, ha detto che i lunghi tempi di attesa per gli Stati Uniti sono un segnale di inaccessibilità per i viaggiatori. Anche Jon Baselice, vicepresidente in materia di politica di immigrazione presso la Camera di Commercio degli Stati Uniti, afferma che i ritardi indicano ai turisti e ai potenziali partner commerciali che gli Stati Uniti d’America non sono più accessibili per turismo o affari.

I tempi di attesa dissuadono dal richiedere un visto, rendendo così il mercato statunitense poco competitivo e spingendo milioni di potenziali investitori a scegliere altri Paesi. La perdita di un numero così grande di investitori potrebbe far perdere agli Stati Uniti fino a 5 miliardi di dollari nel 2023. Già a febbraio 2022, la U.S. Chamber Travel Coalition ha scritto alla Casa Bianca per chiedere al Presidente Biden di allentare le norme relative ai viaggi. Nella lettera si sollecitava inoltre a collaborare con altri Paesi per facilitare i viaggi tra le varie nazioni.

Riduzione dei tempi di attesa

I tempi di attesa variano notevolmente da Paese a Paese, in quanto dipendono dalle restrizioni locali ai viaggi e dal numero di richiedenti. Il Ministero degli Esteri degli Stati Uniti è al lavoro per assumere più dipendenti in modo che tutte le ambasciate possano riprendere i servizi di rilascio dei visti. Il ministero riconosce l’importanza dei viaggi internazionali e i problemi causati dagli arretrati.

David Bier, responsabile delle politiche di immigrazione del Cato Institute, ha dichiarato che l’attuale situazione relativa ai tempi di attesa è la peggiore dall’11 settembre 2001. Anche durante la presidenza Obama i tempi di attesa avevano rischiato di allungarsi, ma il presidente stabilì che l’80% di tutti i visti temporanei avrebbero dovuto essere concessi entro 21 giorni. Tuttavia, l’emendamento era poi stato annullato dal Presidente Trump e mai più riemesso. Bier raccomanda al Presidente Biden di agire adesso prima che la situazione peggiori.

Brevi tempi di attesa per una richiesta ESTA

Gli arretrati nell’elaborazione delle richieste di visto si notano soprattutto nei Paesi non collegati al sistema ESTA, il che fa capire quanto sia importante l’ESTA per l’economia statunitense. Con quest’autorizzazione di viaggio, i viaggiatori provenienti da 40 Paesi con i quali gli USA hanno forti legami politici e economici, tra cui l’Italia e molti altri Paesi europei, hanno la possibilità di recarsi negli USA senza visto. Per viaggi turistici o d’affari, i viaggiatori provenienti da questi Paesi possono richiedere un ESTA, con il quale possono rimanere negli USA fino a massimo 90 giorni. Si tratta di un soggiorno più breve di quanto consentito con un visto B, con il quale si può rimanere nel Paese fino a 6 mesi.

Il motivo principale dei tempi di elaborazione dell’ESTA più brevi è che la richiesta ESTA può essere presentata interamente online. Il richiedente, dunque, non deve recarsi all’ambasciata statunitense per un colloquio con un funzionario del Customs and Border Protection. Per questo motivo, richiedere un ESTA prende molto meno tempo. Per lo stesso motivo anche i costi dell’ESTA sono nettamente inferiori a quelli di altri visti per gli USA. L’ESTA ha inoltre un lungo periodo di validità di due anni.

Prospettive positive

A causa di tutte le notizie sui tempi di attesa straordinariamente lunghi per ottenere un visto per gli USA, l’altro lato della storia viene tralasciato. Nonostante i ritardi, il numero di viaggiatori negli USA è aumentato del 160,8% rispetto al 2021. Il numero di viaggiatori non è ancora al livello prepandemico, ma questo fa comunque capire che il settore turistico degli USA si sta riprendendo rapidamente.

Inoltre, nonostante il calo, un rapporto del World Travel and Tourism Council (WTTC) premia gli Stati Uniti per l’economia più grande e forte del mondo per quanto riguarda il turismo. Lo stesso rapporto prevede un aumento del 41% per i viaggi d’affari negli USA nel 2022 e un aumento annuale del 5,5% negli anni successivi.

ESTA per un viaggio negli USA

Se hai intenzione di recarti negli USA per una vacanza o un viaggio d’affari di un massimo di 90 giorni, la richiesta di un ESTA è la scelta migliore nella maggior parte dei casi. Per richiedere quest’autorizzazione di viaggio, devi soddisfare alcuni requisiti. È quindi importante leggerli attentamente per essere sicuri di essere idonei.

Attenzione: questo articolo concernente l’ESTA per gli USA è stato scritto più di un anno fa. Potrebbe contenere informazioni e consigli datati che non possono conferire alcun diritto. Se stai per partire per un viaggio e desideri sapere quali siano le norme attualmente in vigore, ti invitiamo a leggere tutte le informazioni attuali riguardanti l’ESTA per gli USA.

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